Riflessioni sul professore… e sull’amico!

“Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengo i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime”.

Sant’Agostino

     Oggi, 17 aprile, se ne va non solo una grande firma dell’Ingegneria delle Strutture applicata, soprattutto, al consolidamento e rinforzo dell’esistente, ma anche un uomo geniale, educato, un gran signore, corretto nei modi e nei rapporti umani. Lo posso affermare con sicurezza e trasparenza, dopo piò di 40 anni di conoscenza, di rapporto collaborativo, improntato alla reciproca stima e fiducia, nella trasmissione mutua di insegnamenti ed esperienze in tutto il mondo.

    Il mondo che, grazie a Lui, ho potuto frequentare rompendo frontiere e complessi riservati ad un settore professionale ancora sottostimato, quello degli ingegneri italiani, un po’ complessati e forse anche provinciali.

    Non desidero qui richiamare gli insegnamenti ricevuti nella trasmissione della sua vasta esperienza professionale, che soleva trasmettere a tutti i suoi collaboratori – forse 100, 200 o più, nella lunga storia dello studio Croci. Vorrei soltanto soffermarmi su quanto mi ha aiutato ad imparare come si deve affrontare il difficile lavoro della libera professione in un mondo ancora difficile come quello di oggi. E su quanto lo si debba amare, nel rispetto del Cliente, nel soddisfacimento delle sue esigenze, e nel prestare onore a quella somma Dea che è l’Ingegneria. La quale è, e sarà sempre, giudice del nostro lavoro, perché essa sola lo approverà attraverso la prestazione delle opere progettate e realizzate, anche attraverso il monitoraggio, la grande arma di controllo che lui si è paventato di inventare negli ormai favolosi ’80!.

    E come dimenticare le esperienze fuori dello studio, nelle lunghe trasvolate intercontinentali, nelle riunioni multilingue in cui si distingueva con il suo generoso estro, nelle cene succulente innaffiate da vini superlativi, e condite dalla ricca aneddotica della sua ineguagliata esperienza internazionale.

    Ci mancherà, professore, come ci è mancata la sua presenza per il corso delle cose che la vita ha comportato con la separazione delle mutue carriere, che nulla ha potuto cancellare della grande eredità ricevuta.

    Buon viaggio, questo davvero verso il luogo dove i suoi sogni di stabilità potranno avverarsi, sempre, grazie alla luce del nostro Salvatore!.